Mezzo cingolato o bruco di farfalla? La parola “Caterpillar” può avere sia l’uno che l’altro significato.
Del primo, le otto composizioni di Virzo hanno la solidità, la compattezza, meccanismi oliati e grande potenza. Del secondo hanno la delicatezza, la leggerezza, le ali pronte a nascere e dischiudersi da un momento all’altro. Registrato in due tappe tra Berlino e Napoli, il disco riflette i climi musicali e culturali di due città-crocevia, su opposti punti di uno stesso asse, con modi e tradizioni molto distanti.
Tramite avvolgenti melodie mediterranee e mordenti progressioni dal sapore rock, dal bebop, passando per il jazz modale, al free, fino alla fusion, il disco è sorretto da un grande interplay sassofono-chitarra, ovvero dall’intesa (e longeva amicizia) tra Valerio Virzo ed Alberto Falco. I differenti approcci musicali degli altri componenti, tra cui il batterista danese Tune Madsen, riescono ad integrarsi armonicamente in un disco che trasuda groove e passione. Esordio discografico per Virzo, “Caterpillar” è inoltre impreziosito dagli incisivi contributi della tromba di Giovanni Amato e del sassofono di Daniele Scannapieco.