Lo spirito di tre bassisti che vibra nei tamburi di tre percussionisti. Può sembrare un controsenso, ma non lo è. A percorrere questo viaggio, che definire jazz è troppo restrittivo, tre artisti figli di un’unica radice sonora: l’Africa. Tre universi che si incontrano nella Napoli città di confine e più in particolare nella Pomigliano città di catene industriali e sempre più di fermenti culturali, terra sfuggente ad ogni matrice oleografica e sensibile ai racconti di identità diverse. La Suite si nutre di una poliritmia ossessiva, percorrendo linee sonore originali che danno vita ad una musica spirituale e ipnotica. Quasi un raga indiano, con suoni che diffondono colori e profumi intensi su cui si intreccia anche la densa voce di Marcello Colasurdo, tanto da rendere il progetto musicale ancora più svincolato da ogni possibile collocazione stilistica.